di Lara Minelli, 26/06/2021, esercitazione per Executive Master RCS Academy
Foto: Pexels
C’erano una volta “i partiti e i padroni”.
A pensarci, non è una storia poi così vecchia. Ricominciamo: ci sono “i partiti e i padroni”. Con i tempi cambiano nome e maschere, ma il copione resta lo stesso. Non dovrebbe sorprenderci. Un Risiko che si gioca sempre tra poltrone e gabinetti. Sedie che si spostano e navi che affondano. Obiettivi che sfuocano e alleanze che si sfaldano. Una vera e propria battaglia navale quella delle pagine della politica italiana.
Ancora, dopo l’ultimo “vaffa” di Grillo a Conte. Un Movimento 5 stelle ormai sull’orlo del precipizio e un quadro sempre più lacerato. È chiaro, tutto torna. I protagonisti sono sempre loro: i padroni che non mollano. Tutti senza eccezioni con la stessa smania di esserci ad ogni costo. Despota, accentratori, autocrati, chiamateli come volete. E noi, come il Jim Carrey di The Truman Show, con il loro occhio sempre addosso e il dito giudicatore puntato. Ne sentiamo il respiro pesante e la presenza fastidiosa che ci si appiccica. Quasi un gioco di parole, ma con le carte della realtà. È stomachevole, eppure lo sopportiamo. Che si chiamino Grillo o Berlusconi poco importa. Di partiti e padroni si tratta, più padroni forse. E l’effetto domino si scatena. È calato il sipario, si sono accesi i riflettori. È iniziato un nuovo show, di nuovo. Siete pronti?
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