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Ucraina: «Siamo pronti a tutto per i nostri ragazzi»

  • LARA MINELLI
  • 26 feb 2022
  • Tempo di lettura: 2 min

Aggiornamento: 20 apr 2022

Domanizavtra non abbandona le centinaia di bambini degli orfanatrofi. Tenta la via istituzionale e prepara l'intervento

di Lara Minelli, 26/02/2022


Foto: Associazione Domanizavtra


«Uno scenario indescrivibile. Nessuno si aspettava un attacco simile. E soprattutto così improvviso. La popolazione ucraina si sente sola. La posizione dell’Europa non è chiara. Non si può parlare ancora di veri e propri corridoi umanitari. Ci stiamo attivando per una raccolta fondi, l’invio di due ambulanze e materiale medico, ma abbiamo ancora le mani legate. C’è incertezza e instabilità. Possiamo solo far sentire la nostra vicinanza e preparaci al meglio per essere efficaci e tempestivi. Siamo pronti a tutto per i nostri ragazzi».


C’è preoccupazione e determinazione nelle parole di Diego Simonini, presidente dell’Associazione Domanizavtra di Darfo Boario Terme. Domanizavtra non a caso, tradotto: “domani domani”. Un gruppo di amici ̶ Onlus dal 2002 ̶ con un sogno: dare una vita migliore ai tanti ucraini orfani o in difficoltà.

«Questi bambini sono il futuro, vogliamo essere una presenza costante e mostrar loro una via diversa dalla realtà che conoscono»

L’Ucraina, uno dei più grandi Paesi d’Europa, ma con livelli di povertà ai vertici nel continente (ai primi posti per PIL pro capite a parità di potere d'acquisto). Secondo alcune fonti ufficiali di Stato e in base ad uno studio delle organizzazioni internazionali, nel 2020 la soglia di povertà è aumentata del 50%. Quasi 19 milioni di cittadini vivono in condizioni di estremo disagio, aggravato dalle contraddizioni interne e dalla lotta alla corruzione.

«Siamo di fronte ad un Paese alla ricerca di una sua identità ed identificazione dentro il profilo europeo. La regione di Černigov, dove operiamo, registra tra i più alti tassi di tossicodipendenza e alcolismo del Paese. Ecco che si spiegano 19 orfanatrofi in una sola regione».

Nel 2012 130.000 i minori abbandonati nell’intera nazione, una cifra che per le associazioni umanitarie sfiorerebbe i 300.000. Tra questi 70.000 trovano assistenza negli istituti

Foto: Associazione Domanizavtra


Tanti i progetti in vent’anni di attività: non solo ospitalità estiva, ma anche interventi sanitari, umanitari e ristrutturazioni nei quattro istituti a nord del Paese, Gorodnya ̶ l’orfanatrofio più grande dell’area ̶ Yablunovka, Priluky e Udaizi. «100-150 bambini per istituto. Orfani, ma anche i tanti ragazzi in difficoltà. A Priluky una ventina ha disabilità gravi: abbiamo creato le strutture idonee e inviato specialisti. A Udaizi abbiamo fondato una casa famiglia per i ragazzi che a 17 anni escono dall’istituto, offriamo loro un tetto e aiuto nell’inserimento nel mondo del lavoro».


In questi giorni al rifugio nei seminterrati le centinaia di ragazzi e operatori che per i volontari di Domanizavtra sono diventati amici, per qualcuno anche parenti: «Stiamo vivendo ore di forte tensione. I contatti sono quotidiani. Fortunatamente tre istituti non si trovano sulla direttrice principale di Kiev. Gorodnya invece è sul confine russo e bielorusso: sono stati i primi a veder avanzare i carri armati russi. A Černigov i bombardamenti si alternano a momenti di silenzio e tranquillità. Abbiamo fatto il possibile per trasferirli in zone più periferiche. Ci hanno detto di stare bene, ma la paura è tanta; prevedere l’evolversi della situazione è impossibile. Stiamo provando ad aprire qualche canale con Farnesina e l’Europarlamento. Purtroppo non possiamo far altro, se non prepararci e sperare».

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